Agrumi solidali e molto altro da Rosarno
E' tornata la stagione della arance e, come già negli anni scorsi, ripartono gli ordini di agrumi solidali (a altri prodotti del territorio) attraverso il canale di SOS Rosarno e il suo progetto volto a favorire integrazione e sostenibilità.
Già a partire da metà novembre il Gas Ratatoj di Saluzzo, insieme a Lou Gas Valle Stura, Gas Bernezzo , Gas Valle Varaita e Gas Stranamore di Pinerolo farà partire i primi ordini, con l'intenzione di portare nel nostro territorio un carico mensile di agrumi.
Migliaia sono i lavoratori migranti che si trovano a raccogliere agrumi nell'area di Rosarno. La crisi peggiora e con essa aumentano gli immigrati che perdono il posto in altre regioni e ripiegano in agricoltura nella speranza di un impiego anche saltuario, proprio come a Saluzzo. E molte sono le persone che partite da Saluzzo si spostano verso sud, proprio verso Rosarno, trame di vite che si svolgono precarie da anni lungo questo asse nord sud.
Così si può sintetizzare il progetto di Sos Rosarno: “Per il recupero dell’agricoltura, quella sana, quella che si regge sui piccoli produttori, fondata sul rispetto verso la terra e verso l’uomo. Per la difesa del nostro territorio, ch’è premessa indispensabile a qualunque sviluppo sostenibile. Per la solidarietà e l’accoglienza verso chi viene a lavorare nella nostra terra e costituisce non solo una risorsa per la sopravvivenza dell’economia rurale ma anche una grande possibilità d’arricchimento umano e civile per un territorio sempre più spopolato e impoverito." (www.sosrosarno.org)
Saranno disponibili: arance da tavola e da succo, mandarini, limoni, miele, olio, n'duja, pecorino, fichi secchi...tutti prodotti di un'agricoltura equa e sostenibile, in un territorio così difficile.
Per contatti:
Gas Ratatoj Saluzzo Walter 3200552443 Nicolò 3403652654 arance.invisibili@gmail.com
Gas Stranamore Umberto 3313992881
Lou Gas Valle Stura Arianna 3892144782
Gas Valle Varaita Luca 3284624126
Gas Bernezzo Emiliano 3289254415
sono prenotabili a cassetta:
i limoni sono prenotabili anche al kg con prezzo 1,35 euro
inoltre: il miele, il pecorino, i fichi secchi ,la soppressata ,n'duia
le prenotazioni chiuderanno il 18 novembre 2013
Equosud nasce circa dieci anni fa o poco meno.
Nella zona di Gallico – Villa San Giuseppe, territorio rurale a nord di Reggio Calabria, nel tempo sussunto alla caotica espansione urbana di questa strana metropoli nana… nasce dunque dalla difesa della vallata del fiume Gallico contro un progetto di megadiscarica che avrebbe aggravato terribilmente il processo di degrado del territorio… un’esperienza di lotta che coinvolse anche l’allora giovanissimo C.S.O.A. Angelina Cartella di Gallico (nella cui ricostruzione siamo in questi mesi impegnati anche noi con iniziative di solidarietà in seguito all’attentato incendiario che l’ha distrutto a maggio). Un autentico e spontaneo movimento popolare locale di difesa del territorio… una battaglia vittoriosa che ha lasciato come precipitato del processo d’aggregazione il progetto di EquoSud.
Alcuni si son detti: non basta difendere, bisogna riappropriarsi… non vogliamo le discariche? torniamo a coltivare gli agrumi belladonna! Costruiamo insieme basi economiche altre per la vita diversa che vorremmo condurre in questo territorio, basata sulla convivialità, sul mutuo appoggio, sulla condivisione anziché sulla dipendenza che ci fa tutti clienti individuali in concorrenza per i favori del potente di turno. Fabbrichiamo insieme le fondamenta di un futuro diverso in questa terra. Così nasce il gruppo originario, animato soprattutto da mimmo, che tornato dopo anni di emigrazione operaia portava già avanti una cooperativa tessile, oggi un esempio di come si possa anche qui creare lavoro senza rassegnarsi allo sfruttamento e senza dover dire grazie a nessuno.
Questo l’inizio. Tuttavia così come siamo oggi, con tanti luoghi diversi in cui far vivere la nostra idea, oltre quelli d’origine, nuove persone e nuovi progetti in giro per la nostra
regione, tra cui la piana di Gioia Tauro… in questi termini siamo appena infanti. Questa primavera abbiamo compiuto il secondo anno d’età. SOS Rosarno ancora
meno, ché con l’inizio di questo 2012 si compiva appena il primo. Una storiella giovane giovane, dunque, ma da subito travolgente nel suo sviluppo… un’esperienza che c’affatica e ancor più
c’entusiasma. Come EquoSud – piana ci teniamo a sottolineare quanto siamo contenti che il progetto cresca come nella scorsa stagione è stato, per merito di quanti ci hanno accordato
fiducia e sostegno, consentendo al nostro gruppo di consolidarsi fino a diventare una piccola comunità di contadini e braccianti che di giorno coltivano insieme nei campi un sogno e la notte
vanno in giro ad ungere i paesi col virus della convivialità solidale, a rivelare a tutti e tutte il segreto di quanto è più bello in questo modo stare al mondo.
Tante identità e tante culture si incontrano in questo percorso. Anche dal punto di vista politico. Ci sono antagonisti e riformisti, anarchici e comunisti e financo liberalsocialisti, realisti magici e mistici ecumenici, sincretici, apocalittici, primitivisti, membri di partito e militanti antipartito, non-violenti e autonomi col sampietrino in mano… ognuno porta la sua verità, ognuno porta la sua visione e l’orizzonte di ognuno contribuisce a fare più ampio l’orizzonte di tutti. Così per naturale conseguenza ognuna di queste identità porta per mano le altre nei suoi territori, facendo intraprendere ad EquoSud tanti cammini di collaborazione e lotta.
EquoSud e I frutti del sole
una storia appena cominciata
I rapporti tra EquoSud e I frutti del sole sono relativamente recenti e tuttavia molto intensi e stretti. Tutto comincia a ridosso dello scorso natale, a un anno circa dalla rivolta dei
lavoratori africani di Rosarno. Dopo un anno molto impegnativo impiegato per dare solidarietà ai ragazzi che erano stati deportati dopo i linciaggi, la situazione si presentava sostanzialmente
immutata. Riflettendo, insieme ai membri di Africalabria e le altre realtà antirazziste del reggino, abbiamo valutato che bisognava attuare un passaggio di fase. La solidarietà e la denuncia non
bastavano più. E se era ancora vero come dichiaravamo da anni (e lo era ancor di più), che i piccoli contadini avrebbero dovuto vedere nei lavoratori africani i propri alleati naturali, che una
diversa politica di sostegno all'agricoltura sostenibile doveva far uscire i primi dal ricatto monopolistico della grande distribuzione organizzata, che li strozza imponendo prezzi bassissimi
alla fonte, ed i secondi dal limbo dell'invisibilità in cui li confinano leggi razziste ed un mercato del lavoro selvaggio che li vuole acquiescenti e privi di diritti... se tutto questo era
vero, era ora di tentare l'alternativa creando canali di commercializzazione che consentissero la sopravvivenza ai primi e condizioni di lavoro degne ai secondi. Solo in questo modo, intervenendo
sulle condizioni materiali, si poteva rompere il circolo vizioso della guerra tra poveri sul quale proliferano tutti i razzismi.
E' così che nasce SOS Rosarno. E' per questo che siamo andati a cercare Andrea e Nello. Li conoscevamo già, perché sono famosi come esempio tra i pochissimi nel territorio di un'agricoltura di
qualità rispettosa dell'ambiente e dei lavoratori. Così insieme a Nino Quaranta, il contadino cantautore, e a Michele, l'olivicoltore da sempre impegnato nella solidarietà coi migranti, siamo
andati a trovarli. Loro hanno capito subito e si sono tuffati nell'impresa con l'entusiasmo e la determinazione che, insieme alla nostra costanza, hanno consentito primi significativi risultati a
un'esperienza che deve continuare a crescere sempre di più.
I frutti del sole: chi sono?
Una cooperativa che raccoglie diversi piccoli produttori e realizza la filiera del biologico certificato con metodi organizzati di produzione e commercializzazione. Una realtà sempre più
interessata ai circuiti del mercato etico, per ragioni culturali prima di tutto e poi perché bio non sempre vuol dire equo. Già da tempo infatti la grande distribuzione ha attivato i suoi canali
in questo settore, attuando le solite dinamiche oligopolistiche, con tutto il corollario nefasto della filiera industriale. Ne deriva un similare sfruttamento del produttore alla fonte, dato che
al maggior prezzo di vendita corrispondono costi di produzione molto più elevati.